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Un anno di EconomiaCircolare.com

L’11 ottobre il magazine online promosso da Erion ha ripercorso i suoi primi 365 giorni di attività nel corso di un webinar trasmesso dalla sede centrale della FNSI. Tra le novità annunciate ci sono un’ iniziativa editoriale e un workshop sull’ecodesign promosso da uno dei nostri Consorzi

Il magazine online EconomiaCircolare.com compie un anno di vita e lo ripercorre nel corso del webinar “L’inchiesta, l’analisi, la proposta: informare ai tempi della transizione ecologica”, trasmesso l’11 ottobre dalla sede centrale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

I numeri del primo anno di EC.com
“Siamo qui per festeggiare una testata giornalistica alla quale crediamo tanto”, ha dichiarato Marica Di Pierri, Direttrice Responsabile EconomiaCircolare.com. “In un anno abbiamo riunito oltre 30 fra collaboratori e collaboratrici, abbiamo pubblicato 13 speciali tematici, offerto in maniera gratuita oltre 600 tra articoli, approfondimenti e analisi, informato 2 milioni di lettori in tutto il mondo. Presto lanceremo ‘I quaderni di economia circolare’, una nuova iniziativa editoriale divisa in saggi e report che verrà inaugurata da una pubblicazione sui sistemi EPR a firma di Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion”. Si tratta di temi complessi che è importante raccontare ai cittadini e sui quali è importante fare informazione e formazione. Ed è proprio questa la seconda sfida futura del magazine annunciata dalla sua Direttrice: “Tra pochissimo partirà ‘Ecodesign the future: packaging edition’, il primo workshop promosso da EC.com ed Erion Packaging, pensato per formare i ragazzi sugli elementi di costruzione e progettazione”.

Una riunione di redazione
“Vivo questa giornata come una delle nostre riunioni di redazione” ha detto Raffaele Lupoli, Direttore Editoriale EconomiaCircolare.com e moderatore dell’evento. “In quest’anno sono accadute un po’ di cose: quella a cui abbiamo dedicato più attenzione è stato il nuovo report dell’IPCC sul clima che ha chiesto un cambiamento più radicale di quello che immaginassimo per la salvaguardia del Pianeta. Noi ci occupiamo di un aspetto di questa risposta: l’economia circolare. Può sembrare un tema ridotto, ma lavorandoci su abbiamo capito che è molto complesso. Per noi di EC.com conoscere i temi e conversare con le persone sono i presupposti per provare a costruire”. Lupoli ha poi introdotto gli ospiti, “specialisti con i quali ci confrontiamo ogni giorno”, partendo da Claudia Brunori, Vicedirettrice economia circolare Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di Enea, che ha dichiarato: “Questo progetto ci vede in prima fila perché in questo momento sentiamo l’esigenza di comunicare la scienza con qualità. Nel 2018, seguendo l’impulso della Commissione Europea, Enea ha lanciato la piattaforma italiana degli stakeholder dell’Economia Circolare (Icesp) che oggi conta 261 associazioni. L’obiettivo è creare dibattito e confronto su un modello economico circolare che punta a un uso più efficiente delle risorse, dall’acqua al cibo, passando per le materie prime e le biorisorse. Bisogna creare consapevolezza nei cittadini utilizzando un linguaggio comprensibile e messaggi coerenti e facili da capire. Pensate alla definizione stessa di rifiuto che gli inglesi chiamano “waste”, ovvero spreco. Il rifiuto non è negativo di per sé, ma perché genera uno spreco di risorse”.

Comunicare l’economia circolare
Claudio Perissinotti Bisoni, Technical project manager Innovazione e Sviluppo di UNI, ha sottolineato come “Il rapporto tra comunicazione e normazione è fondamentale e deve essere bidirezionale perché l’una è a favore dell’altra. Ci sono almeno un centinaio di definizioni di economia circolare e migliaia di indicatori, per questo motivo bisogna sapere quali scegliere. La comunicazione svolge un ruolo fondamentale sia che si parli di B2B che di B2C perché in entrambi i casi dà indicazioni fondamentali per effettuare delle scelte consapevoli. Le cosiddette asserzioni etiche – ethical claim – che leggiamo spesso nei prodotti plastic free, chilometro zero ecc., devono seguire specifiche tecniche come la UNI ISO/TS 17033 che garantiscano un percorso riconosciuto”. Marta Macchi, Communicaton Manager di Erion, ha ricordato i risultati operativi e ambientali raggiunti dal Sistema multi consortile nel 2020 precisando che: “Per un sistema EPR a prima vista non c’è niente di più lontano che sostenere un magazine, ma nessuno può prescindere dal contesto in cui si opera. Siamo in un momento molto produttivo, i giovani di tutto il mondo stanno scendendo in piazza chiedendoci di fare di più e questo è qualcosa che Erion prende molto sul serio. È stato un anno di grandi risultati: EC.com è diventato un punto di riferimento non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutte quelle persone che cercano risposte su un tema fondamentale. È un impegno che portiamo avanti quotidianamente con gli amici del magazine con i quali condividiamo la passione per quello che facciamo e la voglia di dare un contributo importante e innovativo al dialogo sull’economia circolare”.

Lavorare per i lettori
“I lettori di EC.com sono di due tipi” ha detto in apertura del suo intervento Letizia Palmisano, Giornalista e comunicatrice ambientale, “Ci sono le persone già interessate che vogliono sapere come fare di più, e coloro che sono incuriositi dai nostri temi, ai quali bisogna farla semplice. Mi sono sempre posta la domanda se fare l’articolo perfetto o quello che abbia una funzione, e negli anni sono diventata la giornalista del fare, colei che dice che l’alternativa è a portata di mano del cittadino comune. La mia sfida è verso quelli che ancora non ci leggono”. Silvia Ricci, Referente economia circolare Associazione Comuni Virtuosi, ha raccontato la sua esperienza con EC.com ripercorrendo in breve la sua carriera nel mondo della sostenibilità: “In passato mi sono resa conto che tutti i settori che puntano a sviluppare un modello di economia circolare erano mondi che vivevano in compartimenti stagni, in silos informativi, in particolare in Italia. Diversi Media riportavano in modo separato i punti di vista degli stakeholder, delle Ong ambientaliste, dei riciclatori, dei produttori. Negli anni il mio interesse è stato quello di far dialogare questi settori e organizzare campagne che vertevano sulla necessità di cambiare il modello di consumo e di riacquisire una visione sistemica del mondo che portasse a una collaborazione fra tutti gli stakeholder”.

Voci dalla redazione
L’incontro di EC.com è stato concluso dalle testimonianze di tre giornalisti in forza al magazine online. Per Andrea Turco “Questa testata ha rappresentato un cambio di passo nel mondo del giornalismo. Il nostro metodo di lavoro parte da una riflessione seria sulla notizia prima di offrirla al lettore. Per affrontare certi temi bisogna studiare, valutare il taglio e poi affrontarlo non solo con chi è sensibile a determinati temi, ma anche con chi si approccia per la prima volta agli stili di vita sostenibili”. Il caporedattore Luigi Politano ha aggiunto che “Il bello di questo giornale è che leggendolo si possono trovare delle notizie che sono anche una direzione. È un modo diverso di fare informazione, non abbiamo la presunzione di essere un punto di riferimento, ma di dare un valido contributo al panorama informativo”. Emanuele Profumi ha chiuso il giro di tavolo sostenendo che “Il magazine coniuga due aspetti importanti: uno è quello di prendere posizione sulla realtà stimolando uno spirito critico, l’altro è quello di sviluppare temi che sono non soltanto attuali ma anche urgenti, pensiamo a quello della crisi ecologica”.

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