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“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

Presentato a Milano il Rapporto “Il riciclo in Italia 2022” promosso dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile a venticinque anni dalla entrata in vigore del Decreto Ronchi

Il 16 dicembre si è tenuta a Milano la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo “L’eccellenza del riciclo e le sfide future”, promossa dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con Conai e Pianeta2030 e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di Ispra. L’evento, svoltosi nella sede del Corriere della Sera, ha rappresentato l’occasione per intessere un’ampia riflessione sulla filiera italiana del riciclo a venticinque anni dall’approvazione del Decreto Legislativo 22/97, noto come “Decreto Ronchi”, che nel nostro Paese ha dato l’avvio ad un moderno sistema industriale di gestione dei rifiuti. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sui risultati raggiunti dalla filiera e sulle sfide future attraverso gli interventi dei rappresentanti di importanti realtà nazionali dell’economia circolare.

Pichetto Fratin: “La legge Ronchi ha permesso di avviare un nuovo settore produttivo”
“In Lombardia c’è un sistema di raccolta differenziata consolidato che parte dalla filiera e arriva alle famiglie passando per le scuole. Lavoriamo in squadra perché l’economia circolare funziona se coinvolge tutti gli attori. Momenti come questo sono fondamentali per creare questi rapporti” ha detto, in apertura dei lavori, Riccardo Pase, Presidente Commissione Ambiente, Consiglio Regionale Lombardia. In un videomessaggio trasmesso alla Conferenza, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato come “Il riciclo rappresenta una necessità a tutela di quelle che sono le risorse naturali del nostro Paese, la protezione dell’ambiente e la difesa delle biodiversità”. Il capo del Mase ha poi evidenziato come nel settore del riciclo l’Italia abbia raggiunto un primato a livello europeo: “Siamo di nove anni avanti rispetto agli obiettivi sugli imballaggi e sui rifiuti urbani, così come nelle basse percentuali dei rifiuti che portiamo in discarica. La legge Ronchi ha permesso, in venticinque anni, di avviare un nuovo settore produttivo con migliaia di imprese creando occupazione e benessere”.

Edo Ronchi: “L’Italia dall’emergenza all’eccellenza”
Grande protagonista di giornata è stato proprio Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile e promotore, venticinque anni fa, del Decreto Legislativo 22/97 sui rifiuti che porta il suo nome. A lui, come di consueto, è toccato il compito di svelare i numeri principali contenuti nelle 200 pagine del rapporto “Il Riciclo in Italia 2022” redatto con l’apporto dei 19 Consorzi delle filiere del riciclo. “Venticinque anni sono tanti – ha ricordato Ronchi – ma hanno permesso all’Italia di passare dall’emergenza all’eccellenza nel riciclo e i dati lo confermano. Dal 1997 al 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è passata dal 9,4% (pari a 2,5 Mt) al 63% (18,2 Mt), quella da rifiuti di imballaggi dal 31% (3,3 Mt) al 73% (10,5 Mt), mentre il riciclo dei rifiuti speciali è passato dal 21% (13 Mt) al 70,6% (112 Mt). Ed è con questi numeri, ha sostenuto Ronchi che l’Italia si è imposta come leader europeo di riciclo dei rifiuti arrivando al 72% di riciclo dei rifiuti urbani e speciali-industriali prodotti, staccando di ampia misura sia la Germania al 55% e che la media europea al 54%. Ottime performance anche sul tasso di utilizzo circolare della materia dove con una percentuale del 21,6%, siamo secondi solo alla Francia (22,2%) ma molto più avanti della Germania (13,4%) e della media Ue (12,8%).

Il primato italiano nel settore del riciclo
Ronchi ha anche parlato della crescita dell’industria del riciclo in Italia, mettendo in risalto i numeri relativi al 2022, ricavati da Ecocerved per il Rapporto. “Sono 4.767 le imprese del riciclo in Italia, con 236.365 addetti, pari a +41,5% dal 2010 al 2020. Ma anche il valore aggiunto per impresa è aumentato del +31% dal 2010 al 2020 raggiungendo un valore di 10,5 miliardi di euro. L’ex ministro ha poi riassunto i principali risultati delle 19 filiere italiane del riciclo, partendo da “quella degli imballaggi che, nel 2021 ha raggiunto un riciclo di 10,5 Mt di rifiuti pari al 73% dell’immesso a consumo, e superato i target europei del 65% al 2025 e del 70% al 2030 con nove anni di anticipo”. Ottimi numeri anche per filiere degli imballaggi in carta e cartone (85% riciclato nel 2021), vetro (77%), plastica (56%), alluminio (68%), acciaio (72%). Ancora leadership europea per l’Italia nel riciclo del legno (65%) e dei rottami di ferro dai quali si ricicla il 78% dell’acciaio nazionale. “La raccolta dei RAEE – ha aggiunto Ronchi – è aumentata del 5,3% rispetto al 2020 ma siamo ancora distanti rispetto al target europeo del 65%”. Il Presidente ha poi avanzato alcune proposte per promuovere il riciclo in Italia come utilizzare bene gli investimenti del PNRR e puntare sulle riforme previste; sviluppare misure incisive per affrontare le attuali difficoltà di mercato e il forte aumento dei prezzi dell’energia; rafforzare la domanda di Materie Prime Seconde per ridurre l’esposizione alla congiuntura economica negativa.

La discussione sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi
Sulla proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio presentata il 30 novembre 2022 dalla Commissione europea, Ronchi ha detto: “Il confronto deve continuare per arrivare a una posizione condivisa da diverse parti in Italia”. L’ex ministro ha anche avanzato sei proposte di modifica all’attuale versione del Regolamento in modo, tra l’altro, da poter “comprendere e valorizzare il sistema nazionale italiano di gestione dei rifiuti d’imballaggio che ha raggiunto risultati ottimi”. Alla presentazione del Rapporto è seguita la tavola rotonda moderata da Edoardo Vigna, Responsabile Pianeta 2030 Corriere della Sera, e incentrata proprio sull’iter e i contenuti del nuovo Regolamento. Mattia Pellegrini Head of Unit, Unit B03 From Waste to Resources, Commissione Europea, ha detto: “La proposta richiede un lungo percorso di codecisione fra Parlamento e Consiglio che può arrivare a durare anni. Tutto il packaging dovrà essere riciclabile entro il 2030, attualmente lo è solo il 35%, quindi ci sarà bisogno di ulteriori investimenti nell’industria del riciclo”. Per Innocenzo Cipolletta Presidente Aifi e ex DG Confindustria: “Esiste una maniera corretta di fare regolamentazione che è quella di discutere con tutti i soggetti coinvolti nel processo di raggiungimento degli obiettivi di raccolta e riciclo”. Katia Da Ros Vicepresidente Confindustria ha detto: “Il nuovo Regolamento ci preoccupa perché anzitutto non può essere adattato alle esigenze dei vari Paesi come fa una Direttiva. In secondo luogo, perché ha molti punti critici, tra cui quello di andare nettamente verso il riuso, rispetto al riciclo, rischiando di smontare il sistema virtuoso che abbiamo costruito in questi ultimi 25 anni”.

Per il Presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, intervenuto in video collegamento: “La proposta di Regolamento sugli imballaggi, pone degli obiettivi condivisibili in quanto a riduzione degli sprechi e over packaging. La proposta è sicuramente migliorata rispetto alle prime bozze che sono circolate. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare ulteriori miglioramenti e garantire il rafforzamento della leadership italiana nell’economia circolare”. Infine, Luca Ruini, Presidente di Conai, per il quale “Le preoccupazioni sulla proposta di Regolamento nascono dal timore che questa possa forzare i modelli più virtuosi che vengono applicati in Europa. L’Italia ottiene gli stessi risultati del Belgio che, però, è un Paese molto più piccolo di noi che abbiamo migliaia di comuni e due isole. In questo senso è necessario trovare strumenti che impediscano la dispersione dei flussi di rifiuti nell’ambiente”.

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